Analisi gemmologica di uno Zaffiro Romano

Intaglio e le sue possibili origini

L’analisi gemmologica di un intaglio romano inciso con un ippocampo (cavalluccio marino alato) rivela che è stato scolpito da uno zaffiro di origine basaltica.

Il suo aspetto grigio-bluastro è dovuto allo scattering di Rayleigh da parte di inclusioni submicroscopiche e non è legato ad un processo di trasferimento di carica ad intervalli.

Alla luce delle estese relazioni commerciali storicamente documentate tra l’antica Roma e l’Etiopia (il regno di Aksum), ipotizziamo che i depositi di zaffiri legati al basalto recentemente documentati nell’Etiopia settentrionale siano una possibile fonte di materia prima per questo intaglio romano (così come altri zaffiri basaltici usati in epoca romana), oltre alle opinioni precedentemente sostenute secondo cui gli antichi zaffiri provengono da depositi nello Sri Lanka, in Francia e forse nel sud-est asiatico. Questa rara opportunità di caratterizzare in dettaglio uno dei pochissimi zaffiri incisi di epoca romana consente una migliore comprensione dei materiali gemmosi utilizzati nell’antichità classica.